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Tecniche innovative

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Canne di metallo: ricerca e restauro delle lesioni.

Uno dei problemi che spesso si presenta nelle canne particolarmente antiche e deteriorate è la comparsa di microscopici fori al risuonatore, spesso invisibili anche ad un attento esame. Possono impedire la formazione del suono, o modificarlo profondamente. Nei casi più comuni la perdita di pressione della colonna sonora all’interno del risuonatore, causata da questi piccoli fori, provoca difetti di emissione del suono (“transitori” d’attacco troppo lunghi) o instabilità nel suono continuo.

Nelle foto che seguono vediamo una canna cinquecentesca con il metallo molto deteriorato, al punto da rendere necessaria una estesa e paziente opera di reintegro delle parti ormai polverizzate o del tutto perdute. Dopo il restauro, canne di questo tipo non suonano al meglio delle loro potenzialità per la presenza di fori invisibili ad occhio nudo. Alla Fratelli Ruffatti abbiamo sviluppato un interessante metodo per risolvere il problema: le canne vengono analizzate in camera oscura, introducendo al loro interno luce ad alta intensità. Nella foto a destra si nota la luce che filtra attraverso questi altrimenti invisibili forellini. Dopo che anche queste piccole aperture sono richiuse, la canna torna a suonare correttamente. La differenza in termini di efficienza sonora è notevole, soprattutto nella riacquistata velocità del ribattuto anche in canne di grossa taglia.

 

Canne di metallo: riabbassamento non invasivo delle bocche

Molto spesso le canne antiche hanno subìto alterazioni strutturali a seguito di reintonazioni improprie.  Un caso particolarmente grave è costituito dall’asportazione di materiale dal labbro superiore. Per poter ripristinare il carattere timbrico della canna è necessario riportare all’origine l’altezza della bocca.  La comune prassi per le canne più piccole è quella di separare il corpo dal piede e asportare materiale dalla base del corpo in modo da abbassare il livello della bocca. Per le canne più grandi, la prassi prevede che altro materiale sia asportato dal labbro superiore per creare uno spazio utile ad inserire un tassello di metallo nuovo. Nulla di tutto questo è fatto dalla Fratelli Ruffatti

Utilizziamo una nuova tecnica non invasiva, che non prevede ulteriore perdita di materiale antico e che ci consente di applicare nuovo metallo direttamente al bordo del labbro superiore. In questo modo si preserva la lunghezza originale dei risuonatori, aspetto di non poca rilevanza. Questo procedimento innovativo può essere applicato a canne di tutte le dimensioni.

 

Canne di metallo: ripristino del suono

La dentatura delle anime costituisce una delle alterazioni che si ritrovano più di frequente su canne antiche, messa in atto con l’intento di modificarne il timbro. La foto che segue illustra un esempio di questa deprecabile prassi. Si notano due successioni intercalate di dentature: quella con denti più piccoli e regolari, ritenuta originale, e una dentatura applicata negli interspazi, più profonda e con probabilità non originale. Un intervento di questo genere causa sempre una consistente modifica del timbro.

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Per il ripristino delle sonorità originali la Fratelli Ruffatti ha sviluppato una tecnica che consiste nel “cancellare” la dentatura impropriamente applicata. La novità consiste nel fatto che questa tecnica è reversibile e non invasiva. Un collante speciale contenente piombo viene applicato ai denti non originali, uno per uno. Dopo l’asportazione dell’eccesso di materiale solamente la dentatura originale resta aperta e intatta. Quella non originale resta visible, ma resa inefficiente.

La canna prima e dopo il trattamento

 

La documentazione dei suoni

Uno dei risultati più interessanti della ricerca condotta dai Fratelli Ruffatti in collaborazione con il Fraunhofer-Institut für Bauphysik di Stoccarda è la creazione di un software davvero speciale: consente di visualizzare in tre dimensioni, e di ruotare in ogni angolazione, l’immagine dello spettro sonoro delle canne. La ricaduta sulla documentazione del restauro è evidente: il software consente di registrare graficamente i mutamenti intervenuti sul suono delle canne per effetto del ripristino dell’intonazione, evidenziandone in modo semplice e preciso i risultati.

Prima dello smontaggio, se questo è consentito dalle condizioni dello strumento, oppure in laboratorio, si effettuano registrazioni dei suoni utilizzando apparecchiature molto sofisticate. In tempo reale questi suoni sono trasformati in visualizzazioni tridimensionali. A restauro ultimato vengono nuovamente registrati gli stessi suoni in condizioni comparabili e in tal modo si riesce non solo a documentare il suono “finale” ma anche ad effettuare raffronti oggettivi.

Le risultanze di queste analisi vengono incluse nella documentazione del restauro a futura memoria.