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Organi meccanici innovativi

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Un tocco preciso, leggero e sensibile è l’obiettivo di tutti per uno strumento a trasmissione meccanica, così come il suo buon funzionamento nel tempo. Un organo meccanico Ruffatti utilizza materiali innovativi e tecniche d’avanguardia che permettono di ottenere questi risultati.

I collegamenti meccanici
Tradizionalmente, i collegamenti negli organi meccanici sono sempre stati fatti utilizzando strisce di legno o fili metallici. Se le distanze sono rilevanti, tuttavia, il peso della meccanica si fa sentire: le molle ai ventilabri devono essere indurite per sostenerlo e ciò peggiora il tocco alle tastiere. Inoltre, il legno può facilmente deformarsi creando attriti e imprecisioni nella regolazione.

Per ovviare a tutto questo, è stato introdotto un nuovo, innovativo materiale: fili costruiti con fibra di carbonio, materiale largamente utilizzato nell’industria spaziale, nella costruzione di auto da corsa e di altri prodotti di alta tecnologia. Le sue caratteristiche sono eccezionali:

  • È più rigido del filo d’acciaio,
  • Pesa un decimo del legno di abete
  • E del tutto insensibile ai cambiamenti atmosferici
  • È virtualmente indistruttibile: può essere tagliato solo con un disco abrasivo rotante.

 

Trattandosi di un materiale rigido, abbisogna di pochi punti di supporto nei collegamenti orizzontali, e quindi di minori punti di possibile attrito. Risulta pertanto ideale per i collegamenti lunghi, necessari ad esempio per collocare la consolle a una certa distanza dall’organo. La consolle staccata crea le condizioni per una migliore valutazione del bilanciamento sonoro da parte dell’organista e spesso permette anche di razionalizzare la disposizione del coro.

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Un lungo collegamento orizzontale con fili di carbonio. La loro rigidità riduce i punti di supporto (nella foto: gli elementi di colore bianco), riducendo ancora di più i punti di possibile attrito.

 

Gli elementi della meccanica
Tutti gli elementi meccanici sono progettati per ridurre al minimo l’attrito, ma anche per poter essere sostituiti facilmente all’occorrenza. Molti di essi sono assemblati “a scatto”, come negli esempi illustrati di seguito. La sostituzione di parti avviene in pochi secondi.
I due elementi di questo “pendolino” sono assemblati per semplice pressione e possono essere nuovamente separati in un attimo

 

 

La meccanica “fluttuante”
Molti organi meccanici richiedono regolazioni frequenti della meccanica, soprattutto ai cambi di stagione, per ovviare a trasuoni o abbassamento dei tasti. Ciò comporta disagi e costi. La ragione principale di questi fenomeni è l’influenza dell’umidità atmosferica sui materiali. Pur se l’uso della fibra di carbonio limita di molto il fenomeno, altre parti possono determinare residui “movimenti”. Gli organi Ruffatti, per ovviare a questo, utilizzano un sistema di auto-compensazione per ogni tastiera e per il pedale, che elimina del tutto l’effetto delle fluttuazioni periodiche. Tastiere senza “cedimenti”, sempre in tensione, funzionamento sempre preciso e sicuro.

Il comando dei registri
Realizziamo organi meccanici con comando dei registri totalmente meccanico, elettrico o doppio (sia meccanico che elettrico). Nei due ultimi casi utilizziamo speciali solenoidi per muovere le “stecche” dei somieri. Ma l’attrito, a causa dei cambiamenti climatici, può variare, e con esso la velocità di azionamento. Il “solenoide intelligente” che utilizziamo è in grado di percepire automaticamente i cambiamenti di resistenza delle stecche e di riaggiustare di conseguenza la sua forza di tiro. Questo garantisce una velocità sempre costante di funzionamento dei registri, particolare che può “fare la differenza” nei cambi rapidi di registrazione.

 

Gli accoppiamenti elettrici
Quando si accoppiano due o più tastiere fra loro in un organo meccanico, il peso dei tasti alla tastiera “ricevente” si moltiplica, rendendo più arduo e faticoso suonare. Per ovviare a questo fenomeno, soprattutto su strumenti di grandi proporzioni, spesso si introduce l’azionamento elettrico delle unioni. In questo modo il peso ai tasti non cambia anche con tutte le unioni inserite.
Il sistema non è nuovo, ma per renderlo veramente efficiente e sicuro è necessario utilizzare alcuni accorgimenti tecnici. Di seguito ne analizziamo alcuni.

La precisione è fondamentale. Se si uniscono due o più suoni provenienti da tastiere diverse e azionabili dallo stesso tasto, è fondamentale che siano perfettamente sincronizzati, ovvero che non si avvertano tempi diversi di attacco. Per far questo la tecnologia più avanzata ci viene in soccorso: alla “coda” dei tasti installiamo sensori ottici, che leggono con precisione il movimento meccanico e trasmettono l’impulso per l’azionamento dei comandi al somiere. La sincronizzazione fra comando elettrico e meccanico risulta così perfetta.

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Al somiere, una serie di elettromagneti agisce sui tiranti meccanici, consentendo l’azionamento dei ventilabri sia manualmente che elettricamente. Gli elettromagneti sono collocati all’interno della segreta, non visibili dall’esterno, protetti e in questo modo anche insonorizzati.

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